Oltre a portare avanti tanti lavori, di preparazione dei terreni, di potatura, di pulizia del bosco, di sistemazione dei muri a secco, di manutenzione ed allestimento di nuovi impianti, e di molto altro, l’inverno è un periodo che risulta particolarmente propizio per fare riflessioni, per esempio su quel bene prezioso che è la terra, e quel suo sottilissimo, delicatissimo e preziosissimo strato, perché fecondo, che è il suolo.
Terra.
Terra inquinata dalla chimica, terra stuprata dal cemento, terra occupata da devastanti ed impoverenti coltivazioni intensive, terra rubata dal famelico land grabbing, terra abbandonata all’erosione dei deserti o all’occupazione da parte dei boschi.
Terra.
Ogni giorno dovrebbe essere la celebrazione della terra, e tra le “riflessioni invernali” voglio condividerne una, che faccia da premessa per la lettura, per chi ne abbia voglia, di questo documento ‘Suolo Bene Comune –
dalla convenzione europea del paesaggio al governo sostenibile del territorio’, ovvero il pensiero dell’amico Angelo Sofo espresso nel suo post, in occasione della ‘Giornata mondiale del suolo’:
“Sì, proprio il suolo, questo suolo sul quale noi camminiamo, sul quale muoviamo ogni giorno le nostre vite. Il suolo, la buccia che ricopre di vita la crosta del globo, è come una fragilissima corteccia che si assottiglia sempre più. Il suolo che è sempre più minacciato da desertificazione, cementificazione, avvelenamento, inaridimento, sterilizzazione a ritmi sempre più rapidi e con effetti sempre più micidiali sul pianeta.”
In Italia a livello parlamentare e governativo da tempo si discute di un disegno di legge sul consumo di suolo, nei giorni scorsi c’è stata l’audizione della Rete delle Professioni Tecniche che aveva trasmesso alle Commissioni Territorio-Ambiente e Agricoltura del Senato la memoria ufficiale relativa all’audizione sul tema del disegno di legge sul consumo del suolo.
Intanto il tempo passa, e in Italia il consumo di suolo ha continuato a crescere tanto che “nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 54 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 15 ettari al giorno” come drammaticamente racconta l’ultimo Rapporto sul consumo di suolo in Italia realizzato dall’ISPRA e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.