Finalmente i primi frutti del lavoro di molti anni: pochi grappoli, vere proprie preziose avanguardie, nello specifico di una varietà precoce a queste altitudini “basse” (seppur relativamente, stanti i 650 m slm), una varietà a bacca bianca.
L’importanza, la preziosità di questa prima vendemmia pilota, è dovuta al fatto che nel Triangolo Lariano non ci sono riferimenti vitivinicoli con cui confrontarsi: zero, di cui la difficoltà ad affrontare una sfida così complessa ed “in solitaria”, come si potrebbe dire in termini velistici.
Pertanto grazie a questi primi grappoli, di questa ed anche di tutte le altre varietà che si stanno mettendo alla prova del campo, riusciremo a comprendere sia gli aspetti agronomici, sia quelli enologici, punti di forza e debolezza, opportunità e rischi per ciascuna varietà. Un lavoro complesso ma interessante oltre che gratificante dal punto di vista tecnico-scientifico.
Certamente gli uccelli hanno notato e gradito, lasciando qualche evidente segno sui grappoli, per fortuna facendo meno danni di altre avversità (fitopatologie, vespe, nottue, caprioli, volpi, cinghiali, grandine…) che vanno a gravare sui costi della già faticosa viticoltura di montagna, una viticoltura estrema, una viticoltura definita “eroica”.
Ovviamente una produzione 100% biologica, of course! Vino biologico da uve biologiche.
p.s. la carta bianca sul fondo della cassetta a contenere i grappoli non ha nessuno scopo funzionale, si è cercato di dare un tocco di raffinatezza proprio per suggellare il momento :-))