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Il fascino dell’Estate di San Martino
Quando l’Estate di San Martino… rappresenta l’apoteosi dell’autunno! Perchè sì, da queste parti, adoriamo l’autunno.
Se avete amici nati e cresciuti a latitudini tropicali o equatoriali vi avranno certamente raccontato dello stupore nello scoprire che da noi esistono le stagioni, ed in particolare Primavera ed Autunno, con il loro dinamismo che coinvolge a trecentosessantagradi tutti i nostri sensi, a cominciare dalla luce, dai colori, dagli odori.
Per i vignaioli Autunno significa, se non riposo (lavoro ce n’è sempre tanto, specie nella viticoltura c.d. “eroica” di montagna) perlomeno un periodo per tirare il fiato… Sì certo, poi in cantina è magari momento di imbottigliamento vini, quindi se ci si ferma in campagna, si va avanti comunque in cantina.
La foto, scattata ieri, potrebbe indurre a pensare che ci sia ancora da vendemmiare, in realtà si tratta di grappoli non vendemmiati a suo tempo perchè nati dalle branche femminelle, quindi non idonei per la vendemmia perchè assolutamente (a quel tempo) immaturi, ma che rimasti sui rami un altro paio di mesi arrivano ad una discreta maturazione, frutto sfizioso da mangiare così, prima noi che gli uccelli, già pronti appostati.
In dolce attesa
Già… che l’attesa sia di dare il via all’atto finale della stagione, quello della festa: la vendemmia, o che sia l’attesa del vino che verrà da quella vendemmia, sempre dolce sarà.
Il piacere poi di potersi rilassare sdraiato tra i filari all’ombra delle viti… non ha prezzo!
(n..b. siamo in conduzione biologica, zero pericoli chimici, ma non ditelo a quei vignaioli in conduzione convenzionale che invitano i clienti a fare picnic in vigna sull’erba “all’aroma di glifosato”…)
Buone vendemmie!
Il Damara
Vini baciati dal Lago di Como…
Chi abbia aperto ed assaggiato una delle uniche 120 bottiglie del nostro Damara, che nasce dalla sua prima vendemmia assoluta nel 2020, e ha visto la luce ed il bicchiere quest’anno, dopo un lungo affinamento, si rende conto di come sia speciale.
Essere i primi ed unici viticoltori e vinificatori nel Triangolo Lariano ha posto e continua a porre molteplici sfide e notevoli difficoltà per la complessità (montagna, lavorazioni tutte manuali, fauna montana, avversità, conduzione bio, costi, personale, etc.) ma quando si riesce a raggiungere certi traguardi di qualità… son soddisfazioni!
Emozioni che si rinnovano
Oggi svinatura dal mosto dell’ultima vendemmia, vendemmie e vinificazioni che ci hanno impegnato per un lungo arco di tempo di oltre un mese e mezzo. Ma in fondo che altro possiamo aggiungere al meraviglioso fatto che ogni anno si rinnovano certe emozioni?
Emozioni ma anche tensione al momento della vendemmia, evento apicale dopo un anno di impegnativi lavori manuali in vigna, qui sulle montagne, nei terrazzamenti affacciati sul Lago di Como, con una lotta continua a molteplici avversità per ottenere vini biologici di qualità.
E quella “dolce attesa” dell’esito della fermentazione… con l’atto conclusivo della svinatura, quasi un parto, a cui seguirà l’affinamento in acciaio quindi in legno, perché il vino é materia viva, si sviluppa, e matura.
Benvenuto autunno e con esso un poco (ma solo un pò) di meritato riposo 😉
Germogli promettenti e simpatiche visite
“Le stagioni non sono più quelle di una volta” è certamente un refrain popolare, altrettanto certo è che una siccità come quelle di quest’inverno, con cinque mesi senza una precipitazione, è qualcosa di davvero eccezionale. La ripresa vegetativa è per fortuna avvenuta correttamente, graziati dal ritorno delle piogge.
Ora si riprende la lotta per difendere viti e prossime vendemmie dalle varie avversità, prima le nottue, sterminatrici seriali di gemme, poi i caprioli, golosissimi dei teneri germogli, e via andare contro tutti gli altri nemici della vite e dell’uva, malattie fungine (tante), vespe, uccelli, tassi, cinghiali, volpi.
Facendo biologico in un contesto di viticoltura di montagna la lotta è ancora più dura ed impegnativa , ma il principio del biologico è fuori discussione e a dimostrazione della natura intatta del luogo il ritorno dei maggiolini e la presenza di salamandre, animali molto sensibili alla qualità dell’ambiente.
Che il 2022 ci porti dei gran vini dalle vendemmie 2021
Fine anno, tempo di bilanci per questo 2021, e mentre in cantina procede l’affinamento delle vinificazioni, ci si rammenta che una foto dice più di mille parole, e allora condividiamone un po’ di foto della vigna e della vendemmia che, nonostante una preoccupante partenza primaverile, ha regalato soddisfazioni.
Soprattutto, facendo biologico, siamo riusciti a contenere, comunque il numero di trattamenti fitosanitari: rame e zolfo, seppur ammessi nel biologico, è bene riuscire a limitarne l’applicazione, e ciò può essere fatto con adeguate e attente pratiche agronomiche.
Facendo viticoltura biologica in montagna qui sul Lario (Lago di Como) abbiamo poi anche “simpatiche” avversità naturali in vigna, animali selvatici che quando non devastano (leggasi cinghiali) si autoinvitano a banchettare l’uva matura…
Ok ok direte, la vigna, l’uva… e il vino?
Arriva, arriva, è in cantina in affinamento, occorre pazienza e restare sintonizzati qui, su questo canale.
Buon 2022 e che ci porti del gran buon vino!
Uva e vini baciati dal Lago di Como, maturazione al rush finale
Siamo in dirittura di arrivo per la prima vendemmia 2021 dei bianchi baciati dal Lago di Como, quest’anno tutte le vendemmie, sia dei bianchi sia dei rossi sono in ritardo.
Lo scorso anno, dalla prima vinificazione in assoluto, una micro vinificazione, il risultato fu davvero eccellente a detta e conferma di un gruppo di assaggiatori professionisti che è venuto a fare le degustazioni, qualcuno definendolo persino “The Special One“.
Forse la definizione è un po’ iperbolica (e richiama ad un noto allenatore di calcio vincente) però… però… Con pazienza, temperanza, fiducia ed ottimismo (e tanta fatica, facendo viticoltura di montagna, tutta a mano) affrontiamo il secondo anno di vendemmia e vedremo se si ripeterà nell’eccellenza dimostrata il primo anno.
Tutte le varietà, tutta la produzione, è in biologico certificato, il nostro meraviglioso ambiente di montagna affacciato sul Lario merita tutto il nostro rispetto.
In vigna caldo africano, in cantina a Bellagio il vino si imbottiglia
Le maturazioni si confermano decisamente in ritardo quest’anno, in vigna è un’annata così, ce ne faremo una ragione, l’importante è raggiungere un elevato standard di qualità. Nel frattempo, che in vigna il caldo africano costringe a lavorare solo poche ore al giorno, si procede agli imbottigliamenti in cantina a Bellagio, quelli del nebbiolo 2019 che ha completato in modo eccellente il percorso di affinamento del vino in legno ed è quindi giunto il momento di dargli il battesimo della bottiglia.
A breve le degustazioni, restate sintonizzati!
Come sarà questa stagione in vigna?
Dopo una tremenda primavera, una primavera davvero fredda, in cui si è sfiorata la gelata (che invece non ha risparmiato tanti colleghi nelle zone pianeggianti), lo sviluppo fenologico è decisamente in ritardo, verosimilmente di 3-4 settimane rispetto alla media, vedremo se ci sarà un recupero, nel frattempo incrociamo le dita perché non arrivi la grandine, quella del 2 giugno dello scorso anno fu così devastante che, oltre a pregiudicare il primo raccolto nelle vigne sul Lago di Como, danneggiò coì tanto i tralci che lo scorso inverno in potatura i tralci danneggiati si sono spesso spezzati.
In agricoltura, quindi in viticoltura, le avversità sono purtroppo davvero tante, si possono prendere molte precauzioni, quali le reti antigrandine, ma spesso non bastano.
Incrociamo le dita.