“Le stagioni non sono più quelle di una volta” è certamente un refrain popolare, altrettanto certo è che una siccità come quelle di quest’inverno, con cinque mesi senza una precipitazione, è qualcosa di davvero eccezionale. La ripresa vegetativa è per fortuna avvenuta correttamente, graziati dal ritorno delle piogge.
Ora si riprende la lotta per difendere viti e prossime vendemmie dalle varie avversità, prima le nottue, sterminatrici seriali di gemme, poi i caprioli, golosissimi dei teneri germogli, e via andare contro tutti gli altri nemici della vite e dell’uva, malattie fungine (tante), vespe, uccelli, tassi, cinghiali, volpi.
Facendo biologico in un contesto di viticoltura di montagna la lotta è ancora più dura ed impegnativa , ma il principio del biologico è fuori discussione e a dimostrazione della natura intatta del luogo il ritorno dei maggiolini e la presenza di salamandre, animali molto sensibili alla qualità dell’ambiente.